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L’unità di Bari dell’ Istituto per i Processi Chimico Fisici è parte del Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologia dei Materiali   del Consiglio nazionale delle Ricerche, attualmente coinvolto nelle seguente tematiche di ricerca:

Area Progettuale prevalente: DCM.AD001 / Chimica Verde e Processi Sostenibili
Progetto: DCM.AD001.137 / SISTEMI E PROCESSI PER APPLICAZIONI IN CHIMICA SOSTENIBILE E AMBIENTALE (Resp. Massimo Trotta)
Area Progettuale prevalente: DCM.AD002 / Materiali Avanzati e Tecnologie Abilitanti
Progetto: DCM.AD002.202 / MATERIALI NANOSTRUTTURATI E IBRIDI (BIO)ORGANICI E INORGANICI (Resp. Marinella Striccoli)
Area Progettuale prevalente: DCM.AD003 / Nanomedicina
Progetto: DCM.AD003.059 / SISTEMI FUNZIONALI E ORGANIZZATI PER LA NANOMEDICINA (Resp. Maria Lucia Curri)

La maggior parte dei materiali nanostrutturati presenti in natura sono organizzati gerarchicamente, IPCF-BA research linescon un’organizzazione di materiali in gradini discreti, che vanno dalla scala atomica a quella macroscopica. In linea di principio è possibile prendere come modello ciò che avviene in natura per progettare nuovi materiali per un’ampia gamma di applicazioni.
Mission della Commessa è la progettazione, la preparazione e lo studio di sistemi gerarchicamente organizzati a partire da building blocks inorganici e bio-organici per ottenere strutture sempre più complesse e materiali funzionali su superfici non convenzionali al fine di colmare il divario tra le scale nanoscopica e mesoscopica, fornendo materiale nanostrutturato adatto all’applicazione che si vuole realizzare.
In questa prospettiva è fondamentale una vasta caratterizzazione delle strutture ai diversi livelli di assemblaggio al fine di chiarire l’evoluzione delle proprietà partendo dai blocchi originali verso il sistema organizzato tridimensionale.
Gli interessi scientifici del CNR IPCF UOS di Bari nella soft matter coprono diverse aree di ricerca:
Living soft matter: isolamento, ricostituzione e analisi chimico-fisica dei biomateriali coinvolti nella trasduzione dell’energia biologica e nel riconoscimento molecolare ad un livello di complessità crescente, dalle molecole agli enzimi di membrana e alle cellule;
Scienza dei materiali: materiali nanostrutturati, che vanno dallo sviluppo di metodi per sintetizzare nanoparticelle di semiconduttori e ossidi, all’assemblaggio di nanocristalli ottenuti in strutture organizzate, alla loro incorporazione nel polimero ospite e alla loro caratterizzazione spettroscopica, strutturale, morfologica e fotoelettrochimica;
Interfacce e sistemi ibridi di interesse fotochimico basati sia su nanocristalli colloidali organizzati in 2/3 dimensioni che su macchinari molecolari biologici per lo sviluppo di una nuova generazione di materiali complessi, con caratteristiche originali. L’obiettivo finale è il controllo e la modulazione, attraverso il controllo della composizione, della geometria, della funzionalizzazione chimica, della natura e del grado dell’organizzazione strutturale delle singole entità, sia (bio) organiche che inorganiche.

Timeline

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Breve storia

A metà degli anni ’80, presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, erano attivi nell’area disciplinare chimico fisica tre gruppi che conducevano studi teorici sulla interazione fra elettroni e fotoni con molecole di varia natura i primi due, e studi sperimentali sui meccanismi di trasferimento elettronico nel processo della fotosintesi il terzo.
Sembrò allora ai ricercatori coinvolti in questi studi che un maggior coordinamento delle loro ricerche si potesse realizzare in una struttura in grado di svolgere altresì un ruolo positivo sullo sviluppo di una tematica di grande interesse, ma poco coltivata, nel settore delle ricerche chimico fisiche che si conducevano in Italia a quel tempo. Per questo fu avanzata la richiesta al Consiglio Nazionale delle Ricerche, della creazione di un Centro di Studi che avesse come obiettivo lo studio degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla materia; tale richiesta fu accolta nell’anno 1986, nell’ambito dell’accordo MISM-CNR.
Dopo un lungo periodo di gestazione, durante il quale sono stati formato nove borsisti e sono stati assunti – con contratto a tempo determinato – 3 ricercatori ed 1 tecnico, il Centro è stato ufficializzato nel gennaio 1995 con la denominazione: “Centro Studi Chimico-Fisici sull’Interazione Luce-Materia” sotto la Direzione del Prof. Mario Della Monica. Ospitato – grazie ad una Convenzione fra il CNR e l’Università di Bari –  presso le strutture del Dipartimento di Chimica, ha sviluppato un insieme di collaborazioni interne, nazionali ed internazionali. Nel Febbraio 1998 sono avvenute le prime assunzioni di personale a tempo indeterminato e che si sono concluse nel Dicembre 2001 con il reclutamento di tre nuove unità di personale.
In occasione del processo di riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche le strutture ed il Personale del Centro sono confluite nella Sezione di Bari dell’Istituto per i Processi Chimico-Fisici costituito il 13 settembre 2000 e diretto dal Prof. Massimo Martinelli.